
 
請依下文回答第 5題至第 9題 
Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano. (5) essere presidente del Consiglio dei Ministri della 
Repubblica  Italiana  dal  22  febbraio  2014  e  segretario  del Partito  Democratico eletto  alle  elezioni  primarie  dell’8 
dicembre 2013. (6) essere   presidente della Provincia di Firenze dal  2004 al 2009  e  sindaco di Firenze dal 2009 al 
2014. (7) divenire capo del governo a 39 anni e un mese, è il presidente del Consiglio dei Ministri più giovane della 
Repubblica  italiana.  Figlio  di  Laura  Bovoli  e  Tiziano  Renzi,  che  (8)  essere  consigliere  comunale  di Rignano 
sull’Arno tra il 1985 e il 1990 per la Democrazia Cristiana, è il secondo dei quattro figli della coppia. 
La candidatura di Renzi è stata oggetto di accese polemiche all’interno del Partito Democratico, con contestazioni 
da  parte  di  numerosi  dirigenti,  come   Rosy  Bindi e  Massimo  D’Alema,  e  inoltre  di  politici  esterni  al  PD, 
come Nichi Vendola. La polemica più dura (9) avvenire con Stefano Fassina, responsabile per l’economia del 
partito, che ha accusato Renzi di aver copiato alcuni punti del programma di Bersani. Renzi ha replicato che il suo 
programma è stato presentato molto prima di quello del segretario PD. 
5 È   È stato   Essendo   Siamo 
6 Siamo   È   È stato   Essendo 
7 Divenendo  Diviene  Divengo  Divenisse 
8  essendo   fosse  fu   erano 
9  avvenisse  è avvenuta   era avvenuto   avvenendo   
 
請依下文回答第 10 題至第 14 題 
Leggere attentamente il seguente testo   
Studenti universitari: lavorano 4 su 10 
Gli universitari italiani sono dei gran lavoratori. Lo dicono i dati della sesta indagine Eurostudent. Realizzata tra 
maggio e giugno con interviste telefoniche a un campione di studenti di 26 Paesi europei (4.500 gli italiani), la 
ricerca rivela che il 39% degli universitari del Bel Paese studia e lavora, dato pienamente in linea con la media 
europea. Inoltre, il 24% degli studenti ha rinviato di almeno un anno, dopo la maturità, l’iscrizione all’università, 
proprio per orientarsi nel mercato del lavoro. Anche questo dato è in linea con quello di Germania, Austria e 
Svizzera,  dove  circa  la  stessa  percentuale  di  universitari  ha  ripreso  gli  studi  dopo  almeno  dodici  mesi  di 
interruzione. A provocare questa pausa tra la fine della scuola superiore e l’inizio dell’università sono anche gli 
effetti della crisi economica che costringe gli studenti provenienti da famiglie non benestanti a interrompere gli 
studi per almeno due anni. Chi riprende gli studi in età adulta, anche verso i 25 anni e oltre, tende a pensarsi non 
più semplicemente come uno “studente”, ma sempre più spesso come “studente lavoratore”.   
Questa è la condizione del 40%  degli universitari italiani. Negli anni ’90 gli “studenti non  solo studenti” erano 
ancora di  più,  il  54%  del  totale.  Poi  la  riforma  dell’università,  hanno  ricordato i ricercatori  di  Eurostudent,  ha 
aumentato le ore di frequenza obbligatoria, costringendo tanti ragazzi a rinunciare anche a quei lavori saltuari che, 
comunque, garantivano loro un certo grado di autonomia. Anche oggi il lavoro occasionale è la tipologia più 
frequente tra gli universitari e riguarda il 23,2% del campione di Eurostudent, contro il 16,4% che dichiara di 
avere un lavoro continuativo. L’impegno settimanale per gli “studenti non solo studenti” è di 47,6 ore, di cui 41,1 
dedicate allo studio e 6,5 al lavoro retribuito. 
Ad essere sacrificato è, naturalmente, il tempo libero e non il tempo passato sui libri. La diffusione del lavoro è